Airplus Travel Index: ripartiti i viaggi d’affari. Che la pandemia ha cambiato (in meglio?)

23/02/2023
L'analisi di Airplus Travel Index evidenzia come la ripresa dei viaggi d'affari c'è già stata, e si consoliderà nel 2023. Viaggi che, rispetto al periodo pre-pandemia, sono cambiati. Ecco come.

Il ritorno dei viaggi d’affari. I quali, però, anche a causa della pandemia, si stanno trasformando. Lo sottolinea l’Airplus Travel Index, l’analisi che la multinazionale specializzata nella fornitura di soluzioni di pagamento, la rendicontazione e l’analisi delle spese aziendali tedesca realizza periodicamente. Lo fa sui mercato di Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Italia e Regno Unito, grazie al tool di data mining che elabora milioni di transazioni di volo effettuate a livello globale, AirPlus Business.

Leggi anche: Travel is back! (Anche quello d’affari, grazie ad auto e Pmi)

La ripresa

La ripresa dei viaggi d’affari si è avuta già lo scorso anno, un trend destinato a consolidarsi nel 2023 con l’allentarsi dei rischi legati alla pandemia e delle restrizioni al viaggio da parte della Cina. Viaggi che, rispetto al periodo pre-pandemia, sono cambiati. Come?

Leggi anche: Gbta: il business travel torna a crescere dopo la pandemia

Viaggi più lunghi, più lontani e nel fine settimana

Si allungano le trasferte di lavoro dei viaggiatori d’affari italiani realizzati in aereo: nel 2022 la durata media di un viaggio business è stata di 6,9 giorni mentre nel 2019 era di 6,3 giorni. Frutto di un mix di 3 giorni di viaggio di media sul domestico (2019: 2,7 giorni), 5,4 in Europa (2019: 4,8 giorni) e 15,4 giorni per i viaggi intercontinentali (2019: 12,8 giorni). I viaggi in giornata si sono praticamente dimezzati, passando dall’11,3% al 6,8% nel 2022.

I business traveller italiani hanno volato di più in Europa anche rispetto al periodo pre-pandemia (45,5% nel 2022 e 42,4% nel 2019) e meno a livello nazionale (38,9% nel 2022 e 41,1% nel 2019).

Viaggi in Europa: new entry Turchia

 Le destinazioni europee preferite dai viaggiatori d’affari rimangono Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, che è rimasta una destinazione importante per i viaggiatori d’affari italiani malgrado la Brexit. Chiude la top ten la new entry Turchia.

Leggi anche: Il nuovo scalo di Istanbul collegato al centro città con una metro veloce (anzi velocissima)

Viaggi intercontinentali: Usa uber alles, il ritorno della Cina e la “sorpresa” Filippine

Gli Stati Uniti continueranno ad essere la prima destinazione business dei viaggiatori d’affari italiani, ma la Cina, che, nel periodo pre-pandemia, deteneva il secondo posto fra le destinazioni intercontinentali, sta risalendo. Nel 2022 era stata soppiantata dall’India, con, incredibilmente, le Filippine – new entry nella top 5 italiana – al terzo posto, superando anche Emirati Arabi e Brasile.

Sempre più viaggi bleisure

Viaggi più lunghi per lavoro, ma che si allungano ulteriormente per ragioni di leisure, il tanto citato bleisure. Secondo Airplus il 16,3% dei biglietti aerei è stato emesso per il sabato o la domenica. Nel 2019, la quota era del 13,5%.

Aumento delle tariffe

L’inflazione dilagante ha colpito anche le tariffe aeree: il costo dei biglietti nazionali ha registrato un +6,2% rispetto al 2021 (ma un -10% rispetto al 2019); quelli europei +22% rispetto al 2021 (+4% rispetto al 2019) e per gli  intercontinentali l’incremento è stato del 41% rispetto al 2021 (+35,5 rispetto al 2019).

Nel 2022, in Italia, un biglietto di economy è costato in media 455 euro (2019: 438 euro), mentre la business class è costata in media 3.439 euro (2019: 2.882 euro), leggermente meno cari della media europea, rispettivamente di 510 euro in classe Economy e di 3.606 euro in Business.

Tuttavia, da settembre si è osservata una leggera tendenza a livello europeo al ribasso del costo dei biglietti aerei sia in classe economica che in business.

In Italia si viaggia in economy

Se in Europa la percentuale di biglietti business venduti nel 2022 è del 10,7% sul totale, questa percentuale per l’Italia si dimezza, è al 5,3%, recuperando rispetto al 2021 (4,1%) e superando anche i livelli del 2019 (5,1%).

Italiani poco programmatori

I biglietti aerei in Italia si prenotano con un anticipo di 17,9 giorni, sempre più simile a quello del 2019 (19,1 giorni), dopo che le aziende avevano prenotato con un preavviso molto più breve nel 2021 (13,6 giorni). Ma i viaggiatori d’affari italiani rimangono poco programmatori: i colleghi europei , infatti,  prenotano i loro viaggi aerei in media 22,8 giorni prima.

In tutti i Paesi presi in esame, le viaggiatrici hanno prenotato con un leggero anticipo rispetto agli uomini. In Italia, i tempi sono stati di 19 giorni prima della partenza per le donne e di 15,7 giorni per gli uomini.

Leggi anche: Il 9 marzo torna il Pink Motor Day: l’evento dedicato alle donne nell’automotive e nel travel

I viaggi di lavoro sono poco “pink”

I viaggiatori d’affari, sia in Italia, sia in Europa, sono soprattutto di sesso maschile. Una tendenza ancora più accentuata nel Belpaese, con l’82,2% contro il 79,8% del continente.

“Come gli strumenti di comunicazione virtuale, anche i viaggi d’affari fanno sempre più parte della nostra vita lavorativa quotidiana nell’era post-Covid. Gli incontri in presenza sono fondamentali per costruire e consolidare le relazioni commerciali e con l’abolizione della maggior parte delle restrizioni ai viaggi in tutto il mondo ci aspettiamo che i viaggi d’affari continuino la loro ripresa. I grandi temi rimangono la sostenibilità e la digitalizzazione. Le persone viaggiano in modo più consapevole: invece di fare diversi viaggi brevi, ad esempio, combinano diversi impegni in un unico viaggio più lungo”, il commento della Country Manager Italia di AirPlus International di Cecilia Pantaleo.

Abbiamo parlato di:

Resta sempre aggiornato

Con la nostra newsletter ricevi anteprime, notizie e approfondimenti dal mondo del Business Travel.

Condividi:

Ultime news