BT4Europe richiede alla Ue la digitalizzazione dei documenti di viaggio

Carte d’identità, passaporti, visti e certificati di vaccinazione in formato digitale. È l’obiettivo che la Commissione europea vuole raggiungere per rendere più facili, sicure e veloci le procedure di viaggio, anche nello spazio Schengen, e i controlli alle frontiere esterne

BT4Europe, la rete europea delle associazioni di business travel, ha esortato la Commissione europea a “portare avanti urgentemente” i suoi piani per digitalizzare i documenti di viaggio all’interno dell’Ue.

L’obiettivo è semplificare le procedure di viaggio, dentro e fuori lo spazio Schengen, e i controlli alle frontiere esterne attraverso la digitalizzazione dei documenti richiesti, inclusi carte d’identità, passaporti, visti e certificati di vaccinazione.

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La digitalizzazione dei documenti di viaggio

Attraverso la digitalizzazione dei documenti di viaggio l’Unione europea vuole rafforzare le proprie disposizioni di sicurezza, continuando a garantire il diritto alla libera circolazione, e agevolare gli spostamenti transfrontalieri, cercando così di attrarre sempre più persone all’interno dei propri confini.

L’iniziativa

Secondo i dati forniti dall’Ue nell’ambito dell’iniziativa “Digitalizzazione dei documenti di viaggio e agevolazione dei viaggi” del settembre 2022, «quasi 1,7 milioni di persone risiedono in un paese Schengen diverso da quello in cui lavorano e ogni giorno circa 3,5 milioni di persone attraversano le frontiere interne. Si calcola che gli europei compiano ogni anno 1,25 miliardi di viaggi all’interno dello spazio Schengen, recando notevoli benefici anche al settore turistico».

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In quest’ottima si inserisce la road map di transizione digitale europea, che ha inevitabilmente richiesto un’accelerata da parte delle istituzioni a causa della pandemia. «La possibilità di viaggiare agevolmente con credenziali di viaggio digitali (digital travel credentials – DTC) – si legge nell’iniziativa – andrà a vantaggio dei cittadini dell’Ue e dei cittadini di paesi terzi. La totale dipendenza dai documenti fisici ostacola sia l’efficienza delle verifiche di frontiera sia il rilascio di tali documenti nelle località remote e, in ultima analisi, il flusso dei viaggi internazionali».

La digitalizzazione è quindi l’azione comunitaria che il contesto storico richiede. La Commissione starebbe valutando anche un formato comune per i documenti di viaggio digitali rilasciati dagli Stati membri, che vanno dall’implementazione su base volontaria a quella obbligatoria.

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La consultazione

BT4Europe, che rappresenta 13 associazioni di viaggi d’affari in tutta Europa – tra cui l’italiana AITMM -, ha risposto a una consultazione di Bruxelles – aperta il 5 aprile e chiusa il 28 giugno 2023 – sulla “digitalizzazione dei documenti di viaggio per facilitare i viaggi“.

I cittadini, la società civile, le industrie e le parti interessate hanno avuto la possibilità di condividere le proprie opinioni sull’iniziativa, anche in tema di sicurezza, tutela del diritto di libera circolazione e protezioni dei dati.

La consultazione ha ricevuto 6754 feedback, la maggior parte dei quali (6487, pari al 96%) dai cittadini Ue. Alla call hanno risposto nove business association. Più della metà delle risposte sono arrivate dalla Germania (58%), seguita da Austria e Slovacchia (8%) e dalla Francia (7%). L’Italia si piazza subito dopo, con 300 feedback pari al 4%.

BT4Europe, nella sua risposta alla consultazione, ha chiesto una “ambiziosa implementazione” dei documenti di viaggio digitali attraverso la digitalizzazione obbligatoria o la creazione di un nuovo documento di viaggio digitale obbligatorio.

Tra le richieste anche:

  • l’implementazione dei documenti di viaggio digitali all’interno dello spazio Schengen, con piani per un’adozione più ampia in tutta l’Unione europea in una fase successiva;
  • rendere i documenti di viaggio digitali adattabili ai viaggi internazionali da e verso l’Ue;
  • l’implementazione pragmatica delle nuove regole sui documenti di viaggio digitali da parte dell’Ue, con i paesi inizialmente autorizzati a richiedere documenti cartacei “come misura di riserva”;
  • digitalizzare non solo carte d’identità e passaporti, ma tutti i documenti richiesti, come ad esempio i certificati di vaccinazione e i visti

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I presupposti dell’iniziativa

L’iniziativa dell’Ue sulla digitalizzazione dei documenti di viaggio è strettamente collegata all’obiettivo di un’Europa digitale, fissato dalla Commissione nella comunicazione “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale” del 9 marzo 2021, e al processo di digitalizzazione delle procedure alle frontiere esterne, spiegato nella comunicazione “Strategia per uno spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne pienamente funzionante e resiliente” del 2 giugno 2021.

Bussola per il digitale 2030

«La pandemia di COVID-19 – si legge nella comunicazione del 9 marzo 2021 della Commissione europea – ha cambiato radicalmente il ruolo e la percezione della digitalizzazione nelle nostre società ed economie, accelerandone il ritmo. […] Questa situazione ha inoltre dimostrato il ruolo decisivo di un’innovazione dirompente».

La comunicazione definisce quattro punti cardinali per mappare il percorso dell’Ue nel processo di transizione digitale, uno dei quali è proprio la digitalizzazione dei servizi pubblici con l’obiettivo ambizioso di far utilizzare l’identificazione digitale all’80% dei cittadini europei.

Strategia Schengen

La Commissione ha fissato come obiettivo la digitalizzazione della procedura per i visti Schengen. «Il passo successivo – si legge nella comunicazione della strategia adottata nel 2021 – sarà nel 2023 quando, dopo una valutazione approfondita e le dovute consultazioni, la Commissione presenterà una proposta di regolamento sulla digitalizzazione dei documenti di viaggio e sull’agevolazione dei viaggi».

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