Il decollo dei primi servizi di Urban Air Mobility si avvicina (forse…) e perciò, grazie agli studi e ai grafici di SMG Consulting, facciamo il punto su ben tre campi necessari per consolidare un settore in fase di lancio. A partire dai fondi raccolti dai vari attori, alle fasi di sviluppo dei vari prototipi e la loro omologazione e, infine, gli ordini già raccolti dai vari soggetti sul mercato.
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Un settore che piace
Entro il 2030, secondo Morgan Stanley, il settore degli eVtol dovrebbe crescere fino a diventare un mercato da 23 miliardi di dollari. Entro il 2040, tale cifra potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di dollari all’anno, ed eventualmente raggiungere i 9.000 miliardi di dollari entro il 2050. Perciò gli investitori, anche grazie al fatto che erano piuttosto liquidi, hanno investito nelle – tante – star up del settore. Con Joby a raccogliere grandi capitali, così come Lilium e Archer, un podio dove sono stati raccolti oltre 4 miliardi di dollari.
La top 5 della raccolta di capitali
Le fasi di sviluppo
Tra i costruttori la cinese EHang è quella più avanti di tutti, arrivando a raggiungere la certificazione, grazie anche al primo volo con passeggeri paganti appena realizzato. Seguono Volocopter – l’indiziata a volare per prima durante le Olimpiadi di Parigi di quest’anno, ma le incognite e gli ostacoli sono molti. Forse troppi – e, un po’ a sorpresa il Prosperity di Autoflight, entrambe in pre-produzione. A una lunghezza, con il modello in pre-produzione per i primi voli, la “ricca” Joby Aviation, seguita, ancora in fase di prototipo, da diverse realtà.
Le consegne, gli ordini e i pre-ordini
Essendo quella più avanti, la cinese EHang ha già fatto le sue prime consegne, con oltre 1500 pre-ordini in portafoglio. Superata però da Eve Air Mobility, con oltre 2500 preordini. Ma, se si parla di ordini fermi, il più gettonato è il l’Alia di Beta Technologies ad averne incassati più di cento, seguita da Archer, Vertical Aerospace e Lilium.
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