Il panorama dei viaggi d’affari sta subendo cambiamenti significativi. Un numero crescente di dipendenti richiede maggiore flessibilità per conciliare impegni professionali e personali. Secondo un recente studio condotto da SAP Concur, che ha coinvolto 3.750 viaggiatori d’affari e 600 responsabili dei viaggi aziendali in 24 mercati globali, molti lavoratori rifiutano i viaggi d’affari se questi non possono essere integrati con momenti di svago o se non rispettano le loro esigenze personali.
Il “Bleisure” sotto pressione
Il fenomeno del “Bleisure”, che combina business (affari) e leisure (tempo libero), è diventato sempre più popolare tra i professionisti in viaggio negli ultimi anni. Tuttavia, le nuove politiche aziendali, focalizzate su contenimento dei costi e sostenibilità, rischiano di compromettere questo equilibrio.
Mentre per i dipendenti è conveniente combinare lavoro e vacanza, le aziende si trovano ad affrontare sfide più complesse nella gestione di questa tendenza.
Le preoccupazioni delle aziende
Le aziende sono sempre più preoccupate per i costi e la sostenibilità. Oltre il 25% delle imprese ha ridotto la possibilità per i dipendenti di lavorare a distanza quando questi viaggiano per piacere o combinano viaggi personali e professionali. Circa il 20% dei viaggiatori d’affari afferma che la propria azienda dà priorità alle opzioni di viaggio sostenibili. Tuttavia, i travel manager spesso incontrano difficoltà nel prenotare viaggi sostenibili senza un budget adeguato.
Le esigenze dei dipendenti
Mentre il 40% dei viaggiatori d’affari riconosce che la propria azienda cerca di rispondere alle loro esigenze di flessibilità nei viaggi, circa il 30% ritiene che le priorità aziendali siano orientate principalmente alla riduzione dei costi. Questo ha portato il 24% dei dipendenti a rifiutare trasferte che non permettono di apportare modifiche alle politiche aziendali.
La necessità di politiche di viaggio migliori
Le aziende stanno rivedendo anche le opzioni relative al comfort dei dipendenti durante i viaggi d’affari. Molte richieste ora vengono rifiutate, tra cui:
- 30% delle richieste di pernottamento per evitare lunghe giornate di viaggio.
- 31% delle richieste per voli diretti, nonostante il costo maggiore.
- 25% delle richieste di viaggiare in classe business o premium.
- 23% delle richieste di utilizzare taxi o car sharing invece dei mezzi pubblici.
Questi cambiamenti spingono il 79% dei viaggiatori d’affari a dedicare più tempo alla preparazione del viaggio per affrontare possibili disagi, sia all’inizio (34%), sia alla fine (22%), o durante l’intero spostamento (28%). Questi dati evidenziano l’urgenza di implementare politiche di viaggio più adeguate.
Bilanciare sostenibilità e costi
Nonostante il 91% dei viaggiatori d’affari abbia notato una riduzione delle indennità di viaggio, le aziende continuano a perseguire principalmente tre priorità:
- 33%: aumentare l’adozione di opzioni di viaggio sostenibili.
- 35%: soddisfare le richieste di flessibilità di viaggio.
- 32%: ridurre i costi.
È evidente che le aziende devono riconoscere l’importanza della flessibilità nei viaggi per mantenere alta la soddisfazione e la motivazione dei dipendenti. Solo riallineando le loro politiche di viaggio con le aspettative dei lavoratori, potranno evitare l’insoddisfazione e i rifiuti di trasferte da parte dei dipendenti.
Leggi anche: Le sfide dei viaggi d’affari 2024: SAP Concur rivela come affrontarle
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