Il business travel nel 2030 secondo Travel for Business

02/02/2024
Tecnologie emergenti di viaggio, la sicurezza dei viaggiatori, la sostenibilità, i nuovi modelli di lavoro e una nuova mobilità in grande evoluzione le cinque aree di indagine della ricerca "Business Travel 2030. Sfide, opportunità e la trasformazione della gestione dei viaggi d’affari" commissionata da Gattinoni

Giornale di bordo di Gattinoni. Data Astrale 2030“. Proprio la TMC di via Statuto ha commissionato a Travel For Business una ricerca di ampio respiro “Business Travel 2030. Sfide, opportunità e la trasformazione della gestione dei viaggi d’affari” -, che vuole capire come sarà il business travel, appunto, nel 2030, presentata nella sede milanese di Gattinoni da Rosemarie Caglia, Ceo di TFB:

Cinque le aree di indagine che abbiamo investigato assieme alla nostra community di professionisti dei viaggi d’affari. E sono: le tecnologie emergenti di viaggio, la sicurezza dei viaggiatori, la sostenibilità, i nuovi modelli di lavoro, tra smart working e nomadi digitali, e una nuova mobilità in grande evoluzione“.

Proprio su questo punto, l’evento di ieri sera è stato anticipato da test drive liberi per i partecipanti con delle Tesla, proposti da NoleggioElettrico di Massimo Alboreto.

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La tecnologia sempre più presente

Lato Gattinoni Elena Carlino, Direttrice Commerciale della divisione della TMC per il Business Travel, nel suo intervento ha sottolineato come:

“Gattinoni durante la pandemia non si è fermata e ha continuato a investire in tecnologia. Che, proprio la pandemia, ha dato una forte accelerazione nella sua adozione da parte di aziende e viaggiatori. Un nuovo paradigma nei viaggi che rivela una ripresa graduale ma costante del comparto, trainata dall’adozione diffusa di soluzioni ibride e digitali.

Questo equilibrio, tra necessità di viaggio e nuove modalità operative, promuove una trasformazione duratura nel settore, con un’attenzione crescente verso la declinazione della flessibilità lavorativa, nelle sue innovative formule. In questo scenario il ruolo delle agenzie come la nostra sarà sempre più quello di consulenza e supporto per offrire soluzioni tailor made e in grado di rispondere a tutte le esigenze del cliente”. 

E sono diverse le tecnologie che andranno a trasformare il Bt del futuro. In primis l’adozione dell’Intelligenza artificiale, sia per l’assistenza, sia per la gestione dei viaggi d’affari.

Una novità che ha bisogno di formazione e di nuove competenze” commenta Caglia, “anche da parte dei travel manager” aggiunge William Gandolfi, Travel & Global Mobility Manager di AB Energy.

L’obiettivo principale per le aziende riguarda l’adattamento a smart working, workation, bleisure e alle formule di servizi più personalizzati; i viaggiatori d’affari stanno sviluppando una visione più integrata del benessere aziendale e personale durante i propri spostamenti; la negoziazione con i fornitori si conferma imprescindibile, per assicurare opzioni di qualità e convenienza in linea con i principi di sostenibilità delle aziende; le tecnologie emergenti riguardanti la mobilità impatteranno significativamente sul mercato dei viaggi d’affari” spiega Caglia, che sul Metaverso però frena, “non sostituisce, almeno per ora, la ricchezza degli incontri in presenza”, mentre sulla guida autonoma i Travel e mobility manager interpellati si dicono sicuri dell’avvento della Guida autonoma sulle auto, ma solo dopo il 2030.

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La Sicurezza

Per la metà degli intervistati l’entusiasmo per l’innovazione tecnologica si accompagna alla preoccupazione per la protezione dei dati sensibili. Così la maggioranza dei Travel Manager (ben l’84%) prevede di affrontare il tema della sicurezza, “collaborando con fornitori specializzati per ottenere informazioni sulle minacce globali, deve promuovere la formazione sulla sicurezza, e dovrà utilizzare dati e analisi per valutare rischi e adottare misure preventive“, il commento di Caglia.

A cui fa eco Stefano Fioravanzo, Direttore New Revenue Streams & Partnership nell’ambito del Marketing B2C WindTre: “la sicurezza in viaggio si basa su due pilastri, la cultura e la tecnologia. Le reti pubbliche, tipo quella degli aeroporti, è sempre il primo ingresso del ‘nemico’, quindi l’importanza di avere delle VPN. Noi poi possiamo personalizzare le sim e attivare un controllo sui costi grazie alle nostre suite“.

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IL LAVORO CAMBIA, E DEVE CAMBIARE ANCHE IL LAVORO DEI TM 

Molti travel manager nella ricerca di Travel for Business hanno sottolineato come una delle grandi sfide delle aziende sarà l’adattamento alle “nuove forme di lavoro”,  smart working, workation, bleisure e alle richieste di servizi sempre più personalizzati e flessibili per ottimizzare i viaggi di lavoro.

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La sostenibilità

Il 71% degli intervistati incoraggia il lavoro da remoto con strumenti digitali anche in ottica di sostenibilità. Perché proprio questo trend spinge i Travel manager a cambiare le loro Travel policy, con minori viaggi, ma solo se questi non sono essenziali per il business, e, comunque, farlo in un’ottica più responsabile.

Sostenibilità che non è solo ambientale, ma anche sociale, come ha sottolineato Virginia Antonini, Group Chief Sustainability & Institutional Communication Officer Reale Mutua, una Mutua, appunto, da 200 anni, con la “sostenibilità ex-ante su ogni cosa che facciamo. Non è filantropia. Abbiamo appena promosso una nuova policy all’interno dell’azienda, su criteri di sostenibilità. Anche perché siamo diventati società benefit dal 2021.

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Più benessere per chi viaggia

Per i viaggiatori i travel manager vogliono assistenza personalizzata e programmi che puntano a migliorare la salute psicofisica di chi viaggia per lavoro. “Il benessere dei dipendenti-viaggiatori rappresenta, dunque, un imperativo aziendale, specialmente alla luce del fenomeno noto come la ‘great resignation’ che ha evidenziato la necessità di creare un ambiente lavorativo che risponda alle esigenze e al benessere dei dipendenti, inclusi coloro che viaggiano per motivi aziendali.

Per raggiungere questo obiettivo in modo efficace ed economicamente sostenibile, è necessario adottare un approccio multifunzionale, eliminando le barriere comunicative tipiche delle strutture aziendali tradizionali e facendo dialogare tutti i ruoli interessati dal processo” sottolinea Caglia. 

La rivoluzione della mobilità avverrà. Ma dopo il 2030

Gli intervistati dividono il panorama in due fasi temporali. Nei prossimi anni daranno priorità a mezzi di trasporto a emissioni zero (veicoli elettrici o a idrogeno) e si aspettano di essere chiamati a collaborare con piattaforme che integrano tutti i servizi di mobilità, per viaggi intermodali, i così detti MaaS – Mobility -as-Service.

Ma la grande sfida di fatto arriverà dopo il 2030 con l’esplorazione di nuove forme di mobilità, tra le quali bisognerà essere pronti a utilizzare veicoli aerei a decollo e atterraggio verticale (eVtol), sistemi come Hyperloop (91%), oppure mezzi di trasporto a guida autonoma per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre gli impatti ambientali (81%).

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